I 4 passi per riconoscere e SUPERARE la crisi senza soffrire inutilmente

Hai iniziato un percorso di crescita.
Hai compreso che fa per te. Che ti cambierà la vita, che migliorerà la tua esistenza.
Parti con tutto l’entusiasmo e la buona volontà di cui disponi.
E poi succede qualcosa.

Non riesci a fare.
Non hai nessuno dei risultati promessi o sperati. Non senti niente di quello che ti hanno detto dovresti sentire. O, al contrario, senti, ma emozioni o sensazioni che non vorresti: dolore, ansia, frustrazione, paura. O peggio ancora, non senti niente.

Non riesci a capire come stai. Senti una grande confusione su di te e sulla vita.
Elementi che prima erano chiari, ora non lo sono più. Sei così confusa che alla domanda: “Come stai?”, la risposta più sincera è “Non lo so”.

Inizi a pensare…

Che stai sbagliando qualcosa.
Che forse non sei capace.
Che forse non è il percorso per te.
Che forse tu non sei fatta per queste cose.
Che forse è meglio mollare.
Che forse stavi meglio prima, quando avevi le idee più chiare e soffrivi meno.
Che forse non ti interessa davvero così tanto
Che non hai voglia di fare tutta questa fatica

Se anche una sola di queste affermazioni ti torna, allora sei pronta per entrare nel “magico” mondo (si fa per dire) della crisi.

Ecco cosa scoprirai in questo articolo
[feature_box style=”13″ title=”Ecco cosa scoprirai in questo articolo” alignment=”center”]

  1. I motivi per cui in ogni cambiamento ti DEVI scontrare con la crisi e quali sono i sintomi.
  2. I segnali per riconoscere la crisi e non confonderla con altri tipi di malessere.
  3. L’azione CORRETTA da fare per superare la crisi SENZA soffrire più del necessario.
  4. Gli strumenti MIGLIORI per sostenerti mentre attraversi la crisi.

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[headline style=”6″ font_style=”bold” font_color=”%23a31010″ align=”center” headline_tag=”h2″]1. Cos’è la crisi e quali sono i suoi “sintomi”?
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Sgombriamo il campo dai dubbi: la crisi in un percorso di crescita è fisiologica. Punto.
Se non c’è crisi, non c’è crescita. Se non hai nessun tipo di crisi, significa che stai solo giocando.

Perché c’è la crisi?
Qualsiasi percorso di crescita è un viaggio da un punto A noto a un punto B ignoto.

Fra i due punti, quello di partenza e quello di arrivo, ci sono due elementi: le cose che non conosci (ignoto) e le cose che non sai fare (mancanza di abilità).

La situazione A è quella di partenza. La conosci perfettamente, ti muovi benissimo in essa. Non importa se sia una situazione di sofferenza o di benessere. Importante è capire che tu la conosci bene.

Il punto B è dove vuoi arrivare. A differenza del punto di partenza, non conosci nulla dell’arrivo.

Nel momento in cui ti stacchi da una situazione conosciuta (punto A) e affronti l’ignoto (punto B), ecco comparire la crisi.

Che sia di benessere o di malessere, la situazione A è nota. Persino una situazione di malessere conosciuta è preferibile, per la nostra mente, a una situazione sconosciuta.

Affrontare una situazione nuova invece è come stare su una barca ed entrare in un banco di nebbia. Non sai dove andare, non sai cosa fare, sei spaventata dal fatto che potresti schiantarti sugli scogli da un momento all’altro.
In questi momenti vorresti essere dappertutto, fuorché dentro quella nebbia. Tutto pur di essere fuori dalla crisi.

La crisi non è altro che una spinta a tornare nella situazione precedente. Una situazione conosciuta e quindi giudicata “più sicura”.

Quali sono i “sintomi” riconoscibili della crisi?
Sono molto differenti a seconda delle persone e della situazione.
Tieni però conto che tutti i sintomi hanno un unico obiettivo: farti sentire a disagio e farti decidere di mollare tutto per tornare alla situazione iniziale!

Ecco alcuni “sintomi” possibili della crisi:

[bullet_block style=”size-16″ small_icon=”19.png” width=”” alignment=”center”]

  • dolore fisico
  • ansia
  • paura
  • certezza di non farcela
  • sensazione di non sapere dove si va
  • certezza di non essere capace
  • certezza che nella situazione precedente si stesse meglio
  • sentirsi troppo stanchi
  • non avere più voglia
  • non sentire niente
  • non ricordare più qual era l’obiettivo iniziale
  • voglia di provare nuove strade (che in quel momento sembrano tutte più allettanti)[/bullet_block]

     

    [feature_box style=”10″ only_advanced=”There%20are%20no%20title%20options%20for%20the%20choosen%20style” alignment=”center”]In tutti i percorsi da una situazione nota a una ignota ci sarà una forza che ti spinge a ritornare nella situazione nota.

    Mettiamocela via: in ogni processo di cambiamento, la crisi è inevitabile![/feature_box]

    Attenzione!
    Non per forza i sintomi della crisi sono dolorosi.
    Il dolore, la paura, l’ansia, tutte le manifestazioni forti hanno lo svantaggio di essere difficili da affrontare, ma il vantaggio di essere facili da individuare.
    Altri sintomi meno “spettacolari” invece sono molto più difficili da riconoscere.
    Può capitare che una persona a un certo punto non abbia più voglia, o addirittura che cambi idea o si dimentichi del suo obiettivo, perché attirata da un’idea che crede migliore, o ancora che si senta troppo stanca e rimandi a una data da destinarsi, di solito tendente a infinito.
    Non farti ingannare: è crisi anche quella.

    [headline style=”6″ font_style=”bold” font_color=”%23a31010″ align=”center” headline_tag=”h2″]2. Come riconoscere la crisi e distinguerla da altre situazioni di disagio?
    [/headline]

    Spesso le persone dicono: “Sono in crisi”.
    Ma non sempre è vero!

    Il fatto è che non basta provare dolore o malessere per essere in crisi.
    A volte la sofferenza è solo… sofferenza e basta! Non sempre è crisi.
    Se non conosci questo concetto, il rischio è di non riconoscere la crisi quando è in atto.

    E se non riconosci la crisi in tempo, non farai le azioni corrette per uscirne.
    Allora rischi di uscirne in tempi lunghissimi e con le ossa rotte o non uscirne affatto.

    Sintetizzando al massimo, possiamo dire che esistono tre situazioni di disagio che possono provocare i sintomi visti nel paragrafo precedente e che puoi scambiare per crisi:

    [bullet_block style=”size-16″ small_icon=”19.png” width=”” alignment=”center”]

    • Il malessere: da un punto di vista evolutivo, è un indicatore che qualcosa non va come dovrebbe, che stai vivendo una vita che non ti fa bene o che hai fatto delle scelte errate. L’azione corretta da fare è essere consapevoli del disagio, divenire consapevoli di cosa va cambiato e adoperarsi per cambiarlo.
    • La crisi: è un disagio che nasce SOLO in relazione a un cambiamento, a un passaggio da uno stato A noto a uno B ignoto. Da notare che finché si rimane fermi la crisi non c’è. Spesso la crisi si genera quando si tenta di uscire dalla condizione di malessere.
      La crisi è generata anch’essa da una scelta. In questo caso non va eliminata, ma attraversata, sempre con scelta.
    • Il dolore della vita: gli avvenimenti dolorosi che accadono e su cui tu non puoi fare niente. Per esempio la morte di una persona cara. In tal caso non è né malessere, né crisi, è solo dolore. In questo caso l’azione corretta è usare l’abilità di accettare. Accettare è un’abilità che può essere studiata, sperimentata e migliorata da chiunque.
      Un dolore non accettato, né vissuto completamente può creare una situazione cronica di sofferenza e sfociare in malessere.
      Per esempio un uomo non sopporta il dolore di essere stato lasciato e non entra più in relazione con nessuna donna per non soffrire ancora, raccontandosi che lui “basta a se stesso”.[/bullet_block]

      Esempio:

      Due coniugi che non hanno sufficienti abilità di relazione, si feriscono o si svalutano a vicenda.
      Se questa situazione non viene modificata, cronicizza e diventa uno standard.
      Si crea una situazione di malessere. Per non sentire il malessere ed evitare di affrontarlo, le persone fanno moltissime cose inutili.
      Ad esempio, lui potrebbe uscire tutte le sere per andare a calcetto, anziché stare in casa e affrontare il fatto che con la moglie ha un rapporto difficile.
      Lei potrebbe imbottirsi di telenovelas, dove sogna la storia speciale che col marito non riesce ad avere.
      (So che è uno stereotipo squallidissimo, ma ha il vantaggio di essere immediatamente comprensibile)

      Se i coniugi decidessero di migliorare la loro relazione, cosa accadrebbe?
      Lui dovrebbe rendersi conto che sua moglie va ascoltata, cosa che ha evitato di fare fino ad ora. Lei si troverebbe in una situazione analoga.
      Non l’hanno mai fatto, non si sono mai parlati per davvero, quindi il rischio di andare in crisi è forte.
      Rompere un equilibrio li farebbe sentire a disagio. Sentirebbero di non essere capaci, di non potercela fare, che era meglio quando si stava peggio, che tutto sommato prima non era poi così male.

      Se rimangono saldi di fronte a questa crisi, se decidono di migliorare le loro abilità di relazione ed evitano di tornare alla situazione precedente, hanno delle buone possibilità di uscirne vincitori.
      Viceversa, se non fanno nulla o non abbastanza, la loro relazione di coppia rimarrà bloccata in una situazione in cui si feriscono o non si comprendono. Ritorna ad essere una situazione standard e ben conosciuta di malessere.

      Una volta individuata la crisi, il prossimo passo è trovare i metodi per uscirne, senza soffrire più del necessario e senza far passare troppo tempo. Ne parliamo nel prossimo capitolo!

      [feature_box style=”10″ only_advanced=”There%20are%20no%20title%20options%20for%20the%20choosen%20style” alignment=”center”]

      • la crisi è fisiologica in un percorso di crescita
      • nasce nel momento in cui si lascia la situazione conosciuta per affrontare l’ignoto
      • ha diversi sintomi che vanno riconosciuti
      • non va confusa con altri tipo di disagio o sofferenza
        [/feature_box]

       

       

      [headline style=”6″ font_style=”bold” font_color=”%23a31010″ align=”center” headline_tag=”h2″]3. L’azione corretta per uscire PER SEMPRE dalla crisi
      [/headline]

      Una volta individuata la crisi, è necessario capire come si affronta.
      La crisi ha una sua natura, una sua struttura e una sua durata.

      Se la crisi è affrontata con abilità, la sua durata è la minima necessaria. Se invece è resistita, forzata o nascosta, la sua durata si allungherà moltissimo, portando stanchezza, sfiducia e talvolta fallimento.

      Affrontare una crisi con abilità permette di superarla senza danni e senza soffrire inutilmente e più del necessario.

      Per capire come si affronta la crisi, occorre ricordarci da dove nasce.

      Il concetto più importante da capire è che la crisi avviene quando hai degli obiettivi.
      È qualcosa che accade quando tenti di raggiungere un obiettivo mai raggiunto prima, quando tenti qualcosa di completamente nuovo, quando ti butti in un’impresa mai sperimentata fino ad ora. Vale per i percorsi di crescita, come per la vita.

      Niente obiettivi, niente crisi. Il dolore senza obiettivi è solo malessere.
      Il corollario a questa affermazione è che per raggiungere i tuoi obiettivi non hai scampo: ti tocca superare la crisi!

      [feature_box style=”10″ only_advanced=”There%20are%20no%20title%20options%20for%20the%20choosen%20style” alignment=”center”]

      Se smetti di perseguire il tuo obiettivo e torni alla situazione precedente, la crisi passa in un istante. Il problema è che non hai raggiunto l’obiettivo.
      Se tenterai un’altra volta, la crisi si ripresenterà, puntuale come un esattore delle tasse, perché non l’hai mai davvero risolta.[/feature_box]

      Una difficoltà reale della crisi è che spesso l’obiettivo lo dimentichiamo.
      Prima era bello chiaro in testa e poi…puf! Quando inizia la crisi non ti ricordi più perché stavi affrontando tutta questa sofferenza. E se non ti ricordi il motivo per cui fai qualcosa, perché dovresti continuare a farla?

      Ormai avrai capito quali sono le indicazioni utili per uscire vittoriosi dalla crisi, cioè uscirne con la meta raggiunta, il fine realizzato, o la sensazione di fierezza di aver tentato fino all’ultimo. Eccole:

      [feature_box style=”18″ title=”Le azioni per superare una crisi” alignment=”center”]1. Tenere l’attenzione sulla meta che vuoi raggiungere.

      2. Continuare a fare le stesse azioni che ti hanno mandato in crisi![/feature_box]

      Se vuoi raggiungere la vetta di una montagna, l’unica soluzione è andare avanti, finché non arrivi sulla vetta della montagna.
      Qualsiasi altra azione, tornare indietro, fermarsi, cambiare sentiero e fare un giro più morbido, non ti faranno arrivare in cima.

      Ok, mi dirai: hai scritto un papiro per dirmi che l’unica strada per uscire dalla crisi è ricordarmi dove voglio andare e continuare a fare la stessa azione di prima?

      Esatto.
      L’azione corretta, quella che ti ha mandato in crisi, va tenuta fino al superamento della crisi.

      E’ davvero tutto qui? Sì e no.

      Se bastasse dire “Fai questa cosa” perché le persone la facessero, trattare questo argomento non avrebbe senso.
      Capire è facile. Applicare è difficile.
      Quando ci sei immerso fino al collo nella crisi, andare avanti, non mollare, non distrarsi, continuare a fare l’azione corretta è terribilmente difficile.
      Quando il canto delle sirene ti dice “torna indietro!”, legarsi all’albero maestro e rimanere saldo non è facile.

      La crisi è spesso un gradino più in alto di quello che sei in grado di raggiungere da solo.

      Richiede tutte le tue abilità, più qualcosina in più. Qualcosa che non hai. Perché se tu avessi già tutte le abilità necessarie, non andresti in crisi. E probabilmente non staresti leggendo questo articolo.

      La crisi si affronta e si supera con tanta forza di volontà, ma spesso non è sufficiente.
      Serve il sostegno degli altri.

      Quale aiuto? Di che tipo? E di chi?
      A queste domande rispondiamo nell’ultima parte del post.

      Riassumiamo:

      [feature_box style=”10″ only_advanced=”There%20are%20no%20title%20options%20for%20the%20choosen%20style” alignment=”center”]

      • L’unica strategia vincente per superare una crisi e raggiungere il proprio obiettivo è continuare a fare le stesse azioni che ti hanno portato in crisi.
      • Sostenere la crisi da soli spesso è impossibile. C’è bisogno di un sostegno esterno.[/feature_box]

      [headline style=”6″ font_style=”bold” font_color=”%23a31010″ align=”center” headline_tag=”h2″]4. Gli strumenti più efficaci per sostenerti quando sei in crisi
      [/headline]

      Eccoci alla fine di questo lungo articolo.
      Hai compreso che la crisi è fisiologica. Hai capito come riconoscerla e distinguerla da altri tipi di disagio, hai capito che azione fare per superarla.

      Hai capito che da sola forse non ce la fai. O ce la puoi fare, con un dispendio di energia esagerata.
      Niente paura. È una situazione più che normale.
      Si tratta solo di capire da chi e come cercare un aiuto utile.
      Ecco un paio di risorse:

      A) Una cerchia di relazioni affini
      Avere delle relazioni amiche, delle persone che ti sostengono e che tifano per te, spesso fa la differenza fra riuscire e non farcela.

      Le relazioni sono davvero di sostegno se rispondono a tre criteri:

      [bullet_block large_icon=”37.png” width=”” alignment=”center”]

      • Sono amiche del tuo fine: tifano per te e per la tua vittoria.
      • Hanno obiettivi simili ai tuoi: questo permette loro di comprenderti completamente e quindi di essere davvero di sostegno. Inoltre ti possono ricordare il motivo per cui stai facendo tutta questa fatica, quando tu l’hai dimenticato!
      • Hanno la tua stessa volontà di riuscire o più elevata: se le persone che ti devono sostenere sono meno motivate o abili di te, difficilmente potranno aiutarti.
        Non puoi andare con lo zoppo, se già tu sei zoppicante. Quando hai bisogno di aiuto, trova persone che siano più abili di te in quello specifico momento e bisogno.[/bullet_block]

         

         

        B) Un mentore

        Chiamiamo così una persona che ti sappia sostenere, aiutare, che sappia riconoscere cosa sta accadendo e darti consigli adeguati. Se stai facendo un percorso di crescita strutturato questa persona dovrebbe essere il tuo insegnante o formatore.
        Ma in senso più esteso, può essere chiunque: tuo fratello, tuo marito, un amico, un insegnante. Non dev’essere per forza il “guru” o il maestro di vita.
        Il mentore è una persona a cui tu dai fiducia e autorità. Non è lui che se la attribuisce da sé. Gliela dai tu, perché gli riconosci determinate caratteristiche.

        [feature_box style=”18″ title=”Quali%20sono%20le%20caratteristiche%20di%20un%20buon%20mentore%3F” alignment=”center”]E’ una persona che già avuto più volte la tua stessa esperienza di crisi o molto simile.
        L’ha superata e ha avuto successo almeno una volta.
        Perciò capisce esattamente cosa ti succede e ti sa condurre con maestria.
        Ti ricorda il tuo obiettivo, quando nel mezzo della crisi l’hai dimenticato quasi di sicuro.[/feature_box]

        Non ti ci porta lui dall’altra parte del tuo viaggio.
        La fatica, la crisi, la strada e il successo sono e rimarranno tuoi.
        Ti può dire quali buche evitare, quali percorsi sono più sicuri, se andare avanti o cercare un’altra strada. O se la strada che hai intrapreso non porta da nessuna parte.

        Riassunto finale:

        [feature_box style=”10″ only_advanced=”There%20are%20no%20title%20options%20for%20the%20choosen%20style” alignment=”center”]

        • Riconoscere che c’è un dolore, un’ansia, un elemento di disturbo o di scarsa chiarezza. Accettare che al momento le cose vanno così.
        • Verificare se si tratta di una crisi o no. Se sì, applicare la strategia per affrontare la crisi.
        • Tenere l’attenzione sul fine da raggiungere e continuare a tenere l’azione corretta che ti ha portato in crisi.
        • Cercare il sostegno di chi ti può aiutare a superare la crisi con gli elementi che hai studiato.

        [/feature_box]

        Ora hai le informazioni di base che ti servono per avere un’idea di massima sulle crisi.
        In futuro metteremo a disposizione una risorsa più completa, con esercizi e domande, per aiutarti a superare le tue crisi.
        E soprattutto ricorda che la differenza, come sempre, la fai nella realtà.
        Studia, comprendi e poi metti in pratica.
        L’unico modo per superare la crisi è affrontarla nella vita reale.

        Ti auguro buone crisi e buon successo!

         


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5 commenti su “I 4 passi per riconoscere e SUPERARE la crisi senza soffrire inutilmente”

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