COME UN BAMBINO ALLA SCOPERTA DEL MONDO

 

C’è una cosa che ho capito, della quale sono ormai certo.
Grazie ai preziosi insegnamenti ricevuti ma anche grazie a qualche bella capocciata contro la vita, ora so che per vivere a pieno non basta essere intelligenti.

Non basta avere studiato tanto.

Non basta avere capito come funzionano le cose.

Non basta nemmeno avere tanto amore.

E non basta nemmeno avere tante persone vicino.

Certo se questi elementi mancano, si fa ben poco!

Ma ce n’è uno che è ancora più indispensabile.

Nessuno di quegli elementi può esistere o essere vissuto se non esiste la curiosità.

Siamo abituati a vederla come una cosa che passa quasi inosservata.
Che a volte quasi infastidisce.

Ma quando la curiosità è sana, libera e vibrante, è una forza irresistibile che apre le porte alla conoscenza e alla consapevolezza.

Non è una semplice dote.

No! E’ pura energia vitale che si scaglia sulla vita, su se stessi o sugli altri con la brama di incontrare, di fare proprio, di innamorarsi dell’informazione che non conosce!

E’ la fiamma che sostiene e spinge l’essere a manifestarsi senza timore e senza difese per andare incontro all’ignoto e conquistare nuovi aspetti di se stesso!

E’ il motivatore che ci fa alzare in piedi e correre fuori dal recinto delle nostre paure per andare ad abbracciare un raggio di sole.
O la pioggia.
O il vento.
O qualsiasi altra condizione che ci si presenti.

Cosa in fondo spinge le persone ad affrontare sfide verso mete elevate, innovative se non una sana e profonda curiosità?

Ogni tanto sbircio mia figlia, cercando di non essere visto.
Spero di coglierla proprio in uno di quei momenti magici che solo nei bambini sono manifesti in tutta la loro purezza.

La mia attesa si realizza quando la vedo scoprire qualcosa che non aveva mai visto.

I suoi occhi brillano così immensamente, si accende di una luce vivida, splendente!

E si tuffa con tutta se stessa, diventando un tutt’uno con la situazione, con l’oggetto che sperimenta.

Mette in campo tutti suoi canali.
I sensi fisici.
Annusa, tocca, ascolta i rumori, assaggia, scruta con ingordigia.

E’ completamente immersa nel momento e il tempo si ferma o forse addirittura non esiste.
E in quell’attimo di infinito, non perde un secondo di vita.
Quei momenti sono pieni, ricchi, hanno il valore inestimabile del totale coinvolgimento.

E arricchiscono, oltre misura.

Danno valore all’esistenza stessa perché sono attimi veri.
E perché la nostra natura fondamentale ha la possibilità di coinvolgersi e riconoscersi in ciò che andiamo a conoscere.

In pratica non c’è crescita se non c’è curiosità.
Non c’è crescita umana. La conoscenza della profondità umana richiede dedizione e spirito di indagine.

Non c’è crescita di relazione. Se non sono curioso dell’altro, di chi è, di come vive, di cosa crea e di come vive, su cosa baso la relazione?

Non c’è crescita professionale ne scolastica. Conoscere, ricercare competenze, conoscenze, valutare il nuovo, aprirsi alle scoperte altrui, confrontarsi. Tutto questo serve per crescere e per maturarlo serve curiosità.

Quando il mio insegnante, Silvano Brunelli, ci propose la nuova ricerca sulla mente funzionale, rimasi totalmente affascinato dal fatto che, uno dei punti fondamentali, sia proprio dedicato alla apertura al nuovo e alla curiosità.

Ne rimasi affascinato non per il fatto che sia di valore. Questo lo avevo scoperto pulendo il mio complesso e lesivo labirinto delle interpretazioni.

Rimasi stupito dalla naturalezza con cui si affronta la possibilità di liberarla e implementarla.
Che in fondo è una scelta.
E che si auto alimenta.

Come quasi tutte le abilità di cui l’essere umano è dotato, anche la curiosità può essere conosciuta, liberata e implementata.

E si nutre di se stessa.

Mi spiego meglio!

Immagina la scena.

Oggi tenti di avere più curiosità su un argomento che può esserti utile.
Ad esempio potresti scegliere di approfondire la conoscenza del comportamento dei cani perché sei in dubbio se prenderne o meno uno in casa con te.

Normalmente vai a sfogliare due o tre pagine a caso di un sito o di un libro che hai a casa e dopo un po lo chiudi e vai a fare altro.

Ma oggi hai scelto di tentare con curiosità, scegli di volere conoscere, di coinvolgerti pienamente.
Quindi dai attenzione alle tue reazioni e quando senti che qualcosa dentro di te si accende, ti fermi e vai a cercare nuove informazioni su quell’aspetto.

Ti immergi e cerchi di conoscere, di fare tuo.
Se hai chiaro il fine per cui lo fai, vedrai che sarà più facile!

Bene, immagina che ti sei davvero coinvolto (o coinvolta) e hai scoperto molte cose interessanti che non sapevi.
Potresti aver smantellato delle credenze che avevi o aver scoperto che esiste una razza di cani che ha una caratteristica peculiare che è proprio quello che vorresti!

Bene, come credi ti sentiresti?

Sicuramente bello carico(a)!

Ora questa carica può diventare nuova curiosità, ed essere investita altrove e produrre nuova comprensione, nuova conoscenza.

E così puoi imparare e vedere, anzi, “toccare con mano” che è possibile riempire di valore e di se stessi momenti che altrimenti andrebbero persi.

E se ne esce migliori, in ogni caso.

Anche avessi scoperto che il cane non fa per te, ne saresti uscito con una maggiore consapevolezza di chi sei e di cosa è giusto per te.

E tutto questo solo con un po di curiosità in più!

Certo ho semplificato molto ma sono sicuro che hai compreso quanto sia di valore!

Liberare completamente questo fortissimo motivatore è indispensabile per sentire la vita come qualcosa di proprio e conoscerla, sentire che è LA TUA VITA!

Se permettiamo alle paure, alle nostre convinzioni di limitare la nostra voglia di entrare in contatto con noi stessi, con gli altri o con la vita, ci impediamo di vivere momenti veri, coinvolgenti, realizzanti.

Questo weekend, nell’ultimo incontro del corso dedicato alla mente ho visto persone raggiungere una grinta, una fame di vita e una carica che davvero è rara a vedersi.

E’ stata una conquista che si sono meritati e ora possono portarla nella vita pienamente, con tutta la forza senza la paura di ferire perché nasce dalla loro più profonda umanità che accoglie e riconosce il proprio valore e il valore dell’altro come equivalenti.

Faranno del bene a se stessi, alle loro famiglie, a altre persone, al pianeta e chissà cosa altro!

E finalmente possono aprirsi alla vita COME UN BAMBINO ALLA SCOPERTA DEL MONDO.

Ringrazio tutti i miei studenti, passati e futuri, cos’ come gli insegnanti passati e futuri.
Perché la verità di me può esistere solo quando si incontra e danza con la verità di altri scoprendo di essere, in fondo, gocce dello stesso mare.

 


 

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1 commento su “COME UN BAMBINO ALLA SCOPERTA DEL MONDO”

  1. Bello l’articolo che pur con qualche riserva stavolta mibtrova in linea di massima d’accordo…a.C. Io credo e dico alle persone che mi sono vicino che la curiosità è importantissima…nella mia vita ha portato solo problemi e modo pazzeschi…ma continuo a suggerirle come star umento di scoperta (la mia la tengo a freno…ma questo è un discorso differente

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