Cosa si può imparare da un trasloco!

trasloco-e-scatoloniDa poco ci siamo trasferiti in una nuova abitazione. Come si è letto recentemente in alcuni articoli sembra che il trasloco sia la terza causa di stress del tempo moderno. E non nascondo che abbia creato delle belle difficoltà anche a noi!

Tuttavia mi è capitato spesso, in questo lungo periodo di rinnovamento, di vivere esperienze interessanti in cui ho notato dei parallelismi con alcune dinamiche del vivere quotidiano.

Si può trarre insegnamento davvero da ogni cosa ed in ogni momento!

D’altronde ogni singola azione ci mette di fronte a scelte, perplessità, necessità diverse.

E ancora più spesso ogni atto apre la porta al più grande maestro che sia mai esistito: l’errore.

O quantomeno al rischio di compierne uno.

Per quanto parleremo di errori in uno dei prossimi articoli, va comunque sottolineato come la possibilità di sbagliare attivi un mare immenso di pensieri, emozioni, sensazioni, aspettative. E da qui si aprono le porte ad un’immensità di lezioni!

Uno dei punti di cui ti parlo in questo articolo ha proprio a che fare con l’errore! Ma in qualche modo anche tutti gli altri!

Ecco alcuni esempi legati al recente trasloco che mi hanno acceso delle lampadine è che potrebbero esserti utili:

Spesso invece ci fermiamo sul terzo gradino, con il pennello colante in mano, ad arrabbiarci o colpevolizzarci, incolpare qualcuno o qualcosa, ritenere che non valiamo, pensare che non potremo mai riparare a questo errore o farcela.

In questo modo l’unica parte che pitturiamo è il pavimento con le gocce che cadono!

Allo stesso modo, nella vita, quando compiamo un errore o incontriamo una difficoltà, tentiamo mille azioni tranne quella necessaria:

Riconoscere l’errore, riparare e tentare un’altra volta applicando il nuovo bagaglio di esperienza tentando di non ricadere nell’errore…tante volte quanto serve per creare una nuova abitudine di essere e fare.

Creare una nuova modalità, abbandonando quella vecchia, presuppone un processo a volte anche lungo in cui assumere un nuovo stato su vari piani: interiore, mentale, fisico ecc…

Solo quando abbiamo tentato più e più volte passando per vari errori approderemo ad uno stato in cui la nuova realtà è assodata e quella vecchia può essere lasciata andare.

Se abbiamo solo una comprensione ma non la rendiamo reale comunicandola, programmando i passi corretti, assumendo nozioni e competenze, orientando la nostra attenzione verso la prospettiva (e non verso la speranza), essa non si radicherà mai in abitudine/modalità di essere/fare.

Per cui…giù dalla scala, su dalla scala!

  • Se temi che il trambusto del cambiamento potrà essere difficile per tua figlia, non scordare di tenere d’occhio i gatti.

È molto facile tenere l’attenzione su ciò che, secondo la nostra interpretazione, è il fulcro o l’oggetto di un problema, di una reazione, di un risultato. Ma è ancora più facile che ci siano altri nodi che non teniamo in considerazione.

È corretto cercare di identificare in modo efficace dei punti chiave e tenerli in considerazione quando ci muoviamo nella vita. Aiuta a dare una direzione, a focalizzare e ottimizzare risorse ed energie. Ma quando questo diventa un sistema eccessivamente rigido, chiuso, che non si apre alla possibilità che le cose possano essere diverse (o portare ad esiti inaspettati), si rischiano grandi scivoloni.

Segui la strada che hai tracciato ma resta aperto a ciò che incontri nel tuo cammino. Sapere dove stai andando ti può aiutare a scegliere correttamente momento per momento come andarci!

  • tinteggiare, svuotare scatoloni, sistemare il vecchio appartamento, giocare con tua figlia, tenere i corsi, studiare, vedere gli amici, preparare nuove lezioni, aggiornare il sito, rispondere alle e-mail, fissare appuntamenti, curare le documentazioni per gli allacciamenti di luce,gas, acqua, servizio gestione rifiuti… metti in preventivo che non riuscirai a fare tutto oggi!

Va bene cercare di fare il proprio meglio ma metti in preventivo che non riuscirai a fare tutto!

Ovviamente non deve essere la scusa per non fare. Semplicemente è un atto di accettazione. Quando la massa di impegni è molto alta, alcune cose non ci stanno proprio. In un bicchiere puoi immettere acqua fino al bordo. Se tenti di versarne ancora, una volta riempito, comincerà a trabordare e l’acqua in eccesso uscirà. L’effetto finale sarà che non solo non sarai riuscito a farci stare tutta l’acqua che “credevi” ci potesse stare ma ti tocca anche asciugare il tavolo e il pavimento. E magari hai anche bagnato un documento importante. Risultato: frustrazione e ulcera.

Quello che puoi fare è fare del tuo meglio (hai già letto l’articolo IL MEGLIO!?)! Cioè il 100% di ciò che è nelle tue possibilità.

Un trucchetto che mi è stato insegnato è quello di gestire gli impegni giornalieri in base a urgenza e importanza lasciando degli spazi dedicati al piacere e anche alcuni momenti di vuoto. (In rete esistono un sacco di sistemi di organizzazione del tempo).

Un altro rischio è, di conseguenza, quello di scadere nell’iper-programmazione. Il senso dovrebbe essere quello di creare qualità di vita, non di rovinarla! Tienine conto, è molto utile! Dovremmo puntare a creare qualità di vita, non a tentare di sopravvivere tra un dovere ed un altro!

  • Quando hai investito tutto nel cambiare casa, l’automobile ti lascerà per strada con danni al motore superiori al valore della stessa: non è ingiustizia, è la possibilità di alzare il tiro!

Il modo in cui rispondiamo agli eventi della vita determinano in alta percentuale l’esito degli eventi. Seppur le cose non necessariamente possano andare sempre come desideriamo, a volte ciò che può sembrare una sfortuna o addirittura una punizione, può rivelarsi invece una nuova opportunità.

Ad esempio ora viaggiamo più comodamente e con molta più sicurezza di prima. Visti i tanti chilometri percorsi, direi che è una qualità di vita molto migliore.

Avremmo potuto fare scelte diverse. Ma avrebbero significato non seguire la qualità di vita che abbiamo scelto come famiglia.

C’è sempre un margine di rischio. C’è sempre un po’ di paura. Ci deve sempre essere anche una dose di oggettività.

Ma la tua vita la crei con le tue scelte. Non viceversa.

  • Se sei in difficoltà con alcuni lavori urgenti e un aiuto può rendere più semplice la risoluzione del problema, chiedi aiuto o accetta l’aiuto che ti viene offerto.

Sembra semplice ma non lo è. Troppo spesso chiedere aiuto sembra una sconfitta. Oppure apre il rischio di “invasioni” da parte di terzi. O stimola vecchie modalità di relazione che temiamo.

Quindi piuttosto di rischiare di cadere in questi pericoli, facciamo da soli seppur questo significhi tempi più lunghi o risultati incerti o addirittura impossibilità di realizzare quel progetto.

In altre occasioni invece scadiamo nell’eccesso di delega. Chiediamo aiuto ma non manteniamo su di noi la responsabilità di ciò che chiediamo.

La funzione base sarebbe semplicissima:

Ho una difficoltà. Non ho gli strumenti.

Tu hai gli strumenti e la volontà di aiutarmi.

Ti chiedo aiuto.

Mi concedi aiuto.

Problema risolto.

Ti sono grato.

Tu sei fiero.

Quante volte le cose vanno così?

È un argomento immenso che qui non possiamo affrontare correttamente.

Mi limito a dire che la comunicazione corretta e intenti chiari possono essere un ottimo punto di partenza! Se sei interessato ad approfondire, contattatami per e-mail ([email protected]) posso consigliarti delle risorse molto utili!

Come vedi molte cose della vita emergono proprio dal vivere quotidiano. Gli strumenti che possediamo naturalmente spesso non sono sufficienti oppure non sappiamo utilizzarli correttamente.

A volte per cambiare l’esito della vita serve maggiore chiarezza e strumenti definiti ed efficaci.

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A presto

Davide

6 commenti su “Cosa si può imparare da un trasloco!”

  1. Mi sono calato nelle circostanze che hai descritto. Condivido a pieno questo punto di vista. Ogni situazione é da affrontare con un atteggiamento positivo. Mi hai illuminato… Ora vado a dormire sereno. Ciao!

  2. Silvia Unterhuber

    Quanto è vero Davide!!! La vita ci offre in continuazione occasioni per crescere. Riconoscerle, aprirci a nuove opportunità e agire di conseguenza, dona la bellissima sensazione di essere sulla strada giusta…..anche quando si commette un errore!!!
    Grazie Davide.

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