Chi vuol essere Darth Vader?

Darth

 

Nella vita ho fatto tutto per relazione.
Non sono mai stato Superman. Da solo non andavo tanto lontano. Perciò ho avuto l’intelligenza e la fortuna di crearmi una base solida.

Questa base solida sono le relazioni. Gli amici, insomma.
Grazie alle relazioni importanti ho fatto cose che da solo non avrei fatto. Ho avuto il coraggio di esplorare luoghi da sempre ritenuti inaccessibili. E continuo a buttare lo sguardo oltre i limiti di un orizzonte che diventa ogni giorno più ampio.

L’ho fatto grazie a un ingrediente fondamentale senza il quale penso non sarei andato troppo lontano: la fiducia.

Non la fiducia nelle mie capacità, nella forza dei miei sogni, nelle possibilità che la vita mi avrebbe dato. Sono tutte cose bellissime, ma qui parlo di un altro tipo di fiducia.

La fiducia degli altri nel sottoscritto.

Guarda, non te la vendo come formula vincente per andare avanti nella vita. È solo il mio modo. Ha funzionato e continua a funzionare.

Ma ho alcuni elementi per pensare che possa essere una ricetta buona anche per altri. Per questo la condivido.
È come la torta allo yogurt. La puoi modificare, ci puoi mettere dentro di tutto (io ci buttavo dalla Nutella, alle mandorle, al cocco, ecc.) ma gli ingredienti base, yogurt, olio e farina, sono sempre gli stessi.

La fiducia verso un’altra persona equivale a dirgli: ti permetto di arrivare dove vuoi arrivare. E a volte anche più lontano.

Ti faccio due esempi presi dalla miglior fonte di saggezza che conosco: la prima trilogia di Star Wars. Se non hai mai visto Guerre Stellari, non temere. Seguimi e capirai (però rimedia prima possibile!)

Usa la Forza, Luke!

Alla fine del primo film, Luke Skywalker, l’eroe della storia, ha completato abbastanza del suo addestramento Jedi per poter affrontare la Morte Nera.

[Gli Jedi, per chi fosse digiuno di Star Wars, sono un’ antica e nobile casta di guerrieri che oltre agli incrociatori stellari, i missili e le spade laser, hanno un potere mistico, chiamato “la Forza”, nel loro arsenale. Pensali come monaci Shaolin dello spazio]

La Morte Nera è l’invincibile e inattaccabile stazione da battaglia dell’Impero (i cattivi), capace di distruggere interi pianeti con un colpo solo e di minacciare così la pace e la libertà dei popoli della Galassia.

Luke ha tutte le abilità per farcela. Tuttavia esita.
Ha un solo colpo a disposizione. E se fallisce?

Se fallisce i popoli della Galassia saranno schiacciati per sempre dalla tirannia dell’Imperatore. La fine della giustizia. La fine della libertà. Un prezzo non da poco per una singola scelta.

È allora che gli viene in soccorso lo spirito del maestro, con quella frase che ha fatto storia – Usa la Forza, Luke! – a ricordargli ciò che in fondo già sapeva: che ha le capacità per farlo.

Si concentra, lascia andare le distrazioni e usa la Forza, cioè tutta la sua abilità, per quell’unico colpo.

Serve dirlo? Centra il cuore della morte Nera e la manda in frantumi, salvando la Galassia…e anche l’happy end!

Morale della favola: la fiducia delle persone importanti è la base sicura dalla quale possiamo lanciarci. Spesso abbiamo già tutto quello che ci serve. Ma le novità spaventano. A volte basta solo qualcuno che ci ricordi che ce la possiamo fare, per potercela fare. Un insegnante, un amico, un genitore, la persona amata: è una forza che scorre potente nella nostra vita. E la possiamo avere tutti.

La vera Forza di Luke Skywalker

La saga prosegue.
Come nei migliori drammi familiari, Luke scopre che Darth Vader, il suo nemico più spietato, lo Jedi traditore al servizio dell’Imperatore, l’uomo che ha sterminato popoli e distrutto pianeti, il bastardo che gli ha pure ammazzato l’amato maestro, non è altri che suo padre!

Ci fa una breve crisi – in fondo è un film d’azione – e si mette in testa di doverlo salvare. Per qualche ragione, è convinto che in suo padre ci sia ancora del bene. Ci crede con così tanta intensità, da ideare un piano semplicissimo e folle.

Si farà catturare e portare al cospetto dell’Imperatore, nel cuore stesso della fortezza nemica. Poi sconfiggerà l’Imperatore, che in fondo è solo un vecchio bavoso e artritico e salverà suo padre dall’abbraccio seducente del Male. Semplice, no?

Questa volta Luke non teme nulla. Ha finito l’addestramento, è un guerriero capace. Di fatto è il cavaliere Jedi più potente dell’intera Galassia. Nessuno può sconfiggerlo.
Cosa mai potrebbe andare storto?

Solo una cosa: l’imperatore si rivela un avversario invincibile.
Quando lo affronta, Luke comprende suo malgrado che – sorpresa! – il Male è più forte. L’Imperatore lo stende senza nemmeno sudare e si fa pure due risate.

Pochi secondi ancora e Luke morirà. Per di più in un modo indegno, almeno per un eroe che è sopravvissuto a ben tre film!

E lì accade l’impensabile.

Darth Vader, per anni macchina di morte al servizio dell’Imperatore, tradisce la causa, uccide il suo antico padrone e salva il figlio.

Perché l’ha fatto?
Quali tecniche segrete usa Luke per convincere il padre a buttarsi alle spalle un passato dedicato a sterminare popoli e distruggere pianeti? Colpi proibiti? Arti mistiche? Controllo della mente? Spade laser? PNL spaziale?

Macchè.

Solo la fiducia, cieca, folle, irrazionale, priva di qualsiasi logica, che sotto quella maschera da assassino senz’anima batta ancora un cuore umano.

Nel frattempo i buoni hanno vinto, la fortezza nemica va in pezzi, l’esercito avversario è sconfitto. Ma a noi non ce ne frega niente.

Dopo tre film di battaglie spaziali, missili, raggi traenti, cacciatori di taglie e spade laser, scopri che la storia più interessante è quella dell’affetto di un figlio verso il padre, la storia della fiducia incondizionata di un essere umano verso un altro essere umano.

Sostenere qualcuno oltre ogni ragionevole dubbio, tenere per la sua vittoria sempre e comunque non è facile, ma è di immenso valore. Darth Vader da solo non sarebbe mai cambiato. Ci voleva qualcuno che tenesse a lui più di quanto non ci tenesse lui stesso.

Morale della favola: la fiducia degli altri determina oltre quale limite possiamo spingerci.

Dì la verità, non lo invidi un po’ Darth Vader?
Uno che si salva perché qualcuno crede in lui con tutta la sua forza.

Esistono momenti della vita in cui una tale forza serve. E spesso, a dispetto delle proprie capacità personali, questa forza determina il nostro successo o il nostro fallimento.

Perché spesso le difficoltà sono un gradino sopra la nostra capacità di superarle.

E allora serve questa forza alle persone normali e serve anche agli eroi.

Che poi non c’è mica differenza. Siamo tutti eroi della nostra storia personale, del nostro personale film.

Invece c’è una bella differenza fra agire con il mondo che ti è contro, o agire con persone che ti sostengono, danno valore alle tue scelte e vogliono la tua vittoria. Sono due vite diverse.

Perciò ti invito a creare belle relazioni, come strategia di una vita votata alla crescita di te come persona.

Non toglierà valore alle tue scelte, né merito ai tuoi risultati. Rimarrai sempre l’eroe dell’avventura. Avrai solo più possibilità di avere successo. Di cambiare in meglio. Di essere più utile alle persone vicine a te. Di rendere più bella la tua personale Galassia.

E stavolta, senza bisogno di distruggere la Morte Nera.

 

Matteo

 


 

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