Scopri come questo consiglio di mio padre può cambiare il tuo modo di stare nella vita e farti tornare timoniere della tua nave!

 

Come posso guidare la mia vita?

Spesso mi viene posta questa domanda. Il mio consiglio è quello di partire da sè, dal proprio ruolo al centro delle cose che viviamo.
Ecco allora una tecnica, o meglio un modo di stare nella vita, che ho imparato da un consiglio apparentemente scollegato ricevuto da un mio caro.

 

Quanto poco ricordiamo il valore dei nostri genitori!

Devi sapere che la relazione con mio padre è stata abbastanza ambivalente sopratutto in gioventù (guarda caso…).
Grande ammirazione da una parte, grandi divergenze su altri aspetti.

Ci sono cose che sembrano banali o scontate e poi, a distanza di anni, scopri che ti hanno cambiato la vita.

Come questo suo insegnamento: “ se non riesci a dormire perché un rumore disturba il tuo sonno, tu porta la tua attenzione su quel rumore fino a che diventa famigliare”.

Da quel giorno scoprii un mondo.

Il mondo che nasce dalle mie scelte piuttosto che un mondo avverso e da subire.

“ Eh ok Davide, la solita pippa ‘credici forte forte’…”

Mmm…in effetti detto così potrebbe sembrare una cosa campata in aria!

Riprendo la scena descritta sopra e te la rendo più concreta possibile.

Anni fa, da ragazzino, avevo dei ritmi un po “sballati” (ero giovane, incazzato e senza grandi prospettive!).

Capitava facilmente quindi che vedessi la fonte dei miei problemi in qualcosa fuori da me. Gli altri, il tempo, qualche entità misteriosa, dei complotti ecc…

Anche nelle cose più semplici e banali.

Come, per esempio, quella volta in cui continuavo a girare per casa arrabbiato perché non riuscivo a dormire.

Era estate, dormire con le finestre chiuse era impossibile.

E poco lontano si udiva un rumore ritmico e metallico. Sembrava il rumore di una goccia che cade dall’alto su di una lamiera.

Quel rumore mi risultava totalmente irritante!

Più provavo a dormire, a far finta di niente, più mi sembrava fastidioso.

Quindi mi stizzivo, provavo sentimenti e pensieri rabbiosi. “Adesso vado a vedere cosa è e ne canto quattro al proprietario della casa!”.

Dopo parecchio tempo, svegliato dal mio continuo vagare, mio padre esce dalla sua stanza e mi chiede cosa stia succedendo.

Ovviamente gli sfogai addosso tutte le mie lamentele.

La sua risposta fu così disarmante e diretta che mi lasciò di stucco: “prova a ascoltare quel suono, mentre sei a letto. Tienici l’attenzione. Capiscilo. Il ritmo, la frequenza. Renditelo amico.”

Tornai perplesso a letto.

Seguii il suo consiglio.

E poi non ricordo più nulla perché mi addormentai in pochissimo tempo.

Da quel giorno, in ogni occasione simile, questo piccolo stratagemma mi salvò le notti!

“si va beh, ho capito. Ma come questa cosa dovrebbe cambiarmi la vita?”

Adesso arrivo al dunque!

 

Con il tempo mi accorsi anche di un altro importante modo di applicare questa “tecnica”.

Ogni volta in cui mi trovo agitato, preoccupato, nervoso o spaventato, applico il consiglio di papà.

Provo a ascoltare, ci tengo l’attenzione, cerco di capire l’origine, il ritmo, la frequenza di ciò che accade in me e fuori di me.

La ricordo come la mia prima vera e propria meditazione.

Da lì iniziò un modello di relazione con la mia realtà interiore e esteriore totalmente nuova.

Come la descrissi qualche anno dopo “Tanta attenzione su di te, tanta attenzione sulla vita”.

Infatti nel tempo diventò un modo di vivere, di connettere l’IN con l’OUT.

Una connessione che aiuta a rimanere collegati e presenti, se applicata con una giusta attenzione.

Non è cosa nuova che il modo migliore per non essere “guidati” da emozioni o pensieri devianti è quello di averne coscienza.

Non rifiutarli!

Guardarli, conoscerli.

Essere pienamente cosciente di ciò che si vive e si sente.

Ecco, questa è la prima parte dell’insegnamento.

Che poi nel tempo scoprii essere noto in molti percorsi. Ma trovo questo esempio molto pratico e semplice per capirne il funzionamento. (Ti consiglio di provarci, in caso di rumori “molesti” notturni o interiori!)

Quindi, se c’è una prima parte, c’è anche una seconda, giusto?

Molto perspicace!

Il secondo insegnamento che si può trarre è quello che ti ho anticipato a inizio articolo: ‘Il mondo che origina dalle mie scelte piuttosto che un mondo avverso e da subire’.

Cosa significa?

In quel momento, quando provai a concentrarmi sul rumore invece che rifiutarlo, fu chiaro che la differenza sostanziale era una sola: la mia scelta.

Scegliere di lasciarsi condizionare, guidare, determinare da una cosa oppure scegliere di essere al centro della scena e dare un senso diverso a ciò che accade.

In ogni istante, anche quando sembra che stia crollando il mondo, la scelta di come affrontare ciò che accade avrà un effetto totale sul risultato finale.

Una sofferenza rimarrà tale, se ti capita.

Ma come la attraversi e cosa ti permetterai di imparare dipende tutto da te, da cosa scegli.

Chi scegli di essere?

Colui che subisce l’esperienza?

Oppure colui che vive fino in fondo?

Colui che impara?

Colui che rende onore alla sua vita e a quella degli altri nonostante le avversità?

 

Ciò che ti accade sarà sempre la stessa scena in ogni caso.

Ciò che rimarrà invece sarà completamente diverso in base alla scelta che farai.

Buona scelta (e buona notte!)

 

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