La polaroid della crescita: la crisi

 

Le avversità, spesso, sono grandi possibilità di crescita.

Permettono di realizzare una istantanea su ciò che stai affrontando nella vita. Ti permettono di capire se le tue abilità sono mature o se hai bisogno di svilupparle di più.

Ti danno il senso della misura; grazie a loro puoi anche imparare a stare di fronte alla realtà delle cose che, anche quando agisci in modo corretto, non sempre corrisponde (o non sembra corrispondere) al risultato voluto.

Come una polaroid, questa immagine, per essere visibile, va spesso agitata per bene!

Poi, lentamente, si prende coscienza della situazione: l’immagine prima sbiadita assume definizione, i colori si consolidano, i contorni sono più marcati e finalmente puoi riconoscere l’oggetto della fotografia.

Una volta presa visione puoi scegliere: se l’immagine è errata (potremmo dire se è sovra-esposta o sotto-esposta) puoi decidere di buttarla e farne una nuova impiegando in modo migliore le tue capacità per ottenere un risultato più soddisfacente, che rispecchia di più chi sei.

Se l’immagine invece è proprio ciò che desideri, puoi tenerla, farla tua e utilizzare la sua bellezza per mostrare alla vita chi sei, cosa stai esprimendo in quel momento.

Ma cosa ti fa decidere di prendere in mano questa immagine?
Cosa fa muovere la volontà di “sventolare” la carta fotografica per vedere quale immagine apparirà?
E come si fa, nella realtà, a “sventolare” la foto?

Questo è il passaggio più delicato.
Qui ci si gioca il risultato: la possibilità di trovare, in ciò che solitamente viene letto come un evento negativo, una nuova spinta evolutiva.

Il segreto sta in una parola che di solito terrorizza:

LA CRISI!

La crisi è, usando il linguaggio figurato di poco fa, lo “sventolio” della nostra futura foto.

Come per la polaroid questo atto è indispensabile per fissare l’immagine, allo stesso modo è un passo fondamentale verso la maturazione, verso la comprensione di ciò che sei e ciò che stai affrontando.

Se non muovi in modo corretto la carta, l’immagine che ne deriverà sarà distorta.

C’è bisogno di mantenere l’azione corretta per il tempo sufficiente e con la giusta intensità fino a che ci sarà un cambiamento.

Quindi solo attraversando la fase di crisi senza rifiutarla ma restando in relazione con essa puoi creare chiarezza e oltrepassare il momento di difficoltà maturando nuova comprensione.

Se, al contrario, cerchi di fuggire, rifiuti, contrasti il vissuto in atto, potresti avere un apparente miglioramento (il dolore di quel momento sembra assopirsi).
In realtà non fai altro che spostare il momento del confronto: come se, spazzando il pavimento della nostra casa, accumulassi lo sporco sempre sotto lo stesso tappeto.

Inizialmente sembra che lo sporco non ci sia più ma poi, con l’andare del tempo, si ripresenterà in modo sempre più pressante!

Per comprendere meglio possiamo paragonare questo processo ad un mal di testa.

Se il mal di testa deriva da una difficoltà di digestione, puoi lenire il dolore con un antidolorifico che abbassa la percezione del dolore.

Ma questo non risolve l’origine del disagio: alla prima occasione di cattiva digestione il mal di testa si ripresenterà e, se non comincerai ad occuparti del problema reale, nel tempo potrebbe degenerare e aggiungersi altre complicazioni;

Ma come si arriva ad una crisi?

 

Innanzitutto chiariamo che la crisi è un passaggio, un cambiamento che destabilizza una situazione, una persona.

E’ l’indice che qualcosa in noi ha raggiunto un apice: è pronto per compiere un salto, una evoluzione.

La crisi è il campanello che ci avverte che si è raggiunto un limite che richiede la nostra attenzione.

Questo picco è maturato tramite degli accumuli.

Potrebbero essere accumuli di situazioni inaccettabili, azioni che non ci corrispondono veramente, comunicazioni trattenute, pressioni sociali intollerabili e molto altro.

Giorno per giorno si sono sommate in gruppi sempre più consistenti fino a raggiungere il limite di sostenibilità.

Immagina di mangiare in continuazione cibi ricchi di grassi.

In poco tempo il fisico raggiungerà un livello di saturazione oltre il quale non può andare e, infine, collasserà sfociando in qualche disturbo.

Allo stesso modo anche nel panorama interiore gli eccessi di “tossine” portano ad una saturazione della struttura.

La crisi indica quindi che è ora di fare qualcosa.

Inoltre un processo molto interessante si affianca e interagisce sulla maturazione della crisi: la crescita.

La crescita è un acceleratore di saturazione incredibile!

Più prendi coscienza di te e del tuo mondo interiore e più rapidamente maturi il punto di saturazione.

Più cresci, prima e meglio riesci ad avere gli strumenti per affrontare crisi sempre più forti.

Ogni crisi affrontata ti dona la forza di procedere, aumentando la tua crescita e dandoti quindi gli strumenti per affrontare parti di te sempre più profonde.

Ogni passo verso di te modifica la tua paura di cambiamento: più ti avvicini a scoprire chi sei e meno sei disposto a proseguire in ciò che ti allontana da té.

Quindi saturi prima, inneschi prima la crisi e riesci ad attraversarla con più serenità, con maggiore fierezza.

Assumi totalmente la responsabilità della tua crescita riscoprendo l’alto valore dell’essere autore della tua storia.

La crisi è la miglior sofferenza che possiamo incontrare!

Per questo il mio augurio per te è quello di attraversare molte crisi nella tua vita e di trovare il giusto sostegno  e riconoscimento che meritati.

Pronto a scuotere la tua Polaroid???

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4 commenti su “La polaroid della crescita: la crisi”

  1. Ciao Davide,
    In un momento difficile le parole del tuo blog mi hanno sorriso.. quindi niente, volevo solo farti sapere questo e rimandarti il sorriso perché per me è giusto così..
    Grazie e un abbraccio forte a te e alla tua famiglia
    Martina

  2. L’ideogramma cinese di crisi è identico a quello di pericolo e OCCASIONE ……significativo direi! Condivido le tue belle parole Davide,e sottolineo l’importanza che può avere in un periodo difficile,di crisi, una buona relazione, il sostegno e la presenza di qualcuno che comprenda e accolga.

  3. Pingback: - CrescitaLibera

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